L'agguato risale al 3 settembre 2003 e il il mandante del ferimento - episodio contestato dai magistrati della Dda Luigi Cannavale e Stefania Castaldi, come tentato omicidio aggravato dalla finalità mafiosa - sarebbe stato Tommaso Prestieri, impresario e boss dell'omonimo clan attivo nel quartiere di Secondigliano. In manette è finito anche uno dei presunti esecutori, Vincenzo Esposito, di 27 anni.
L'intento di Prestieri era, secondo la ricostruzione degli inquirenti, di «punire» il collega in quanto «pretendeva, per rispetto, di essere l'unica persona che poteva organizzare le feste all'interno dei "Sette palazzi"». Così ha spiegato Antonio Prestieri, nipote di Tommaso nonché uno dei due collaboratori di giustizia che hanno consentito di svelare i retroscena della vicenda.
«Questa organizzazione dava fastidio a mio zio» ha raccontato il pentito ricordando che il promotore dell'iniziativa fu Patrizio Grandelli, detto «'o mostro». «Prima della festa - ha aggiunto - Prestieri chiamò l'impresario che si giustificò dicendo che Grandelli l'aveva pagato e che per lui non vi era motivo per non fare la festa. Durante la festa gli prese la 'nziria (una fissazione ossessiva, ndr) e voleva scendere e andare a sparare all'impresario». Poi Prestieri, su pressione di alcuni parenti, si sarebbe convinto a dare «solo» una lezione ad Assante. Un racconto confermato da un altro pentito del clan, Antonio Pica, anch'egli imparentato con la famiglia Prestieri. All'agguato avrebbero partecipato Vincenzo Esposito, fermato ieri dai carabinieri e un altro giovane esponente del clan, che è invece latitante. Esposito guidava il motorino mentre il complice, armato di pistola, sparò alle gambe dell'impresario. Quest'ultimo reagì scagliandosi contro il sicario il quale in preda al panico, per divincolarsi esplose anche un colpo verso parti vitali. Assante comunque se la cavò con una prognosi di 15 giorni.
Prestieri, ritenuto il reggente del clan, lavora anche come impresario teatrale, manager di vari cantanti e discografico. È marito di una cantante neomelodica, ha dipinto quadri e scritto libri di poesie andati a ruba. Nel 1994, fu arrestato con l'accusa di minacce nei confronti di un manager della Nazionale cantanti. Il clan Prestieri fu una delle più forti componenti del clan Di Lauro, a lungo egemone nella periferia nord di Napoli. Nel 2006, in seguito al riassetto degli equilibri criminali che produsse la sanguinosa faida di Scampia, i Prestieri si allearono al gruppo dei cosiddetti «Scissionisti».
Il Tempo