NOLA - Avevano messo su un vero e proprio deposito di auto rubate, quasi tutte di grossa cilindrata. Un deposito ben attrezzato, con tanto di "officina" meccanica all´interno per l´immediato smantellamento dei singoli pezzi che venivano poi immessi sul mercato illecito. Una attività molto redditizia stroncata questa mattina dagli agenti del commissariato di polizia di Nola, sezione volanti. L´operazione, coordinata dalla dirigente Mariantonietta Ferrara, si inserisce nell´ambito dell´azione di controllo e monitoraggio messa a punto dalla polizia tesa a contrastare i fenomeni criminosi sul territorio. A finire in manette Raffaele La Pietra, di San Vitaliano, sorpreso questa mattina, intorno alle 9, dagli uomini del commissariato mentre era intento a smontare un´Alfa Romeo 159, risultata rubata qualche giorno fa a Napoli. Erano giorni che gli agenti effettuavano servizio di pattugliamento in via Capua a Nola, una zona periferica sita nei pressi di Boscofangone. Durante il servizio, i poliziotti hanno più volte notato un furgone di colore rosso aggirarsi intorno ad un fabbricato. Insospettiti lo hanno seguito. A questo punto i dubbi sono aumentati. Da qui la decisione di irrompere nel fabbricato recintato da un cancello in ferro. Con non poche difficoltà, gli agenti hanno scavalcato e, una volta all’interno, hanno sorpreso La Pietra intento a svolgere la sua attività. Alla vista dei poliziotti l’uomo non ha opposto alcuna resistenza, dichiarando di essere un semplice ”operaio”. E’ stato immediatamente portato in commissariato. Subito dopo sono partite le indagini dalle quali è emerso che l’area adibita a deposito, di circa 1000 metri quadri, è di proprietà di un uomo originario di Cimitile, che, con regolare contratto, l’aveva fittata dallo scorso mese di giugno, ad un uomo di Giugliano. Il proprietario del suolo agricolo, interrogato, ha dichiarato di essere totalmente ignaro dell’illecita attività svolta all’interno della sua proprietà. Sono ora in corso ulteriori indagini per ricostruire il tutto. Intanto La Pietra è stato condotto al carcere di Poggioreale mentre l’area-deposito, compresi auto, singoli pezzi già smontati ed attrezzature utili allo smantellamento, sono state poste sotto sequestro.