4 set 2014

Valentino Libro di Quarto è campione mondiale del Pizzaiuolo 2014



È napoletano il vincitore del campionato mondiale del Pizzaiuolo 2014, secondo anno consecutivo di successo di un italiano dopo otto anni di vincitori stranieri. Ad aggiudicarsi il titolo e la XIII edizione del trofeo Caputo, è stato il ventottenne Valentino Libro di Quarto (Napoli) che ha vinto nella categoria più ambita, la pizza Stg (Specialità Tradizionale Garantita).

3 set 2014

Su twitter: Lettieri: “De Magistris commissario? Neanche per scherzo



Bagnoli, Lettieri: “De Magistris commissario? Neanche per scherzo… Nominare de Magistris commissario per Bagnoli sarebbe come affidare al lupo la tutela di cappuccetto rosso. Neanche per scherzo”.
Questa la reazione su twitter di Gianni Lettieri, capo dell’opposizione in Consiglio Comunale e presidente di Fare Città, sulla nomina del commissario straordinario per la gestione della riqualificazione dell’area

14 ago 2014

Robin Williams: «Aveva il Parkinson

Giovane immigrato pestato a sangue per rapina a Napoli.


Un giovane immigrato questo pomeriggio, ricoperto di sangue, si é seduto al centro della strada, lungo viale Dohrn a Napoli, aspettando l'aiuto dei presenti.
 Alcuni bagnanti che affollano la spiaggia del Lungomare lo hanno soccorso, in attesa dell'arrico del 118.
Le sue condizioni, comunque, non sono gravi, resta il fatto che ha perso molto sangue.
Ai carabinieri,  l'uomo ha dichiarato di essere stato vittima di una tentata rapina, da parte di un gruppo di ragazzi, che lo avrebbero colpito al volto per rubargli lo zainetto.

Aniello e Raffaelle Cesaro.Scarcerati

Aniello e Raffaele Cesaro lasciano il carcere di Secondigliano a venti giorni dagli arresti, su richiesta, accettata da parte del Tribunale del Riesame, dei penalisti Paolo Trofino e Maria Lampitella. Nel procedimento è implicato l'ex presidente della provincia, e parlamentare Luigi Cesaro.

13 ago 2014

sequestro preventivo di dieci pozzi di falda acquifera nel comune di Casal di Principe



Nell'ambito di un'articolata indagine coordinata dai magistrati della Dda, i carabinieri di Casal di Principe hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo  di dieci pozzi di falda acquifera, ubicati nel comune di Casal di Principe, di proprietà di privati cittadini.

Ecco cosa è stato trovato. L'indagine ha consentivo di riscontrare le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia (il caso era stato sollevato dal pentito Carmine Schiavone in decine di interviste rilasciate dall'estate del 2013) sullo svernamento dei rifiuti speciali e pericolosi, attività posta in essere dai Casalesi, gruppo Schiavone, negli anni '80 e '90. Inoltre è stato individuato un sito di svernamento di rifiuti mediante attività di scavo e carotaggi eseguiti nel settembre del 2013 e nel febbraio 2014 in via Circumvallazione, all'altezza dell'incrocio con via Isonzo a Casal di Principe. E' stato accertato, attraverso le analisi effettuate sulle particelle di terreno del sito, la presenza di stagno, berillo ed idrocarburi pesanti oltre la soglia di contaminazione e la presenza di amianto, rifiuti speciale pericoloso per natura, e di altee sostanze chimiche i cui valori di concentrazione sono tuttavia inferiori ai limiti di legge, tali da essere classificati come rifiuti speciali, allo stato, non pericolosi. Gli inquirenti hanno accertato, inoltre, attraverso l'analisi delle acque sotterranee prelevate dai pozzi oggetto di sequestro, la contaminazione della falda come conseguenza della realizzazione degli interramenti illeciti poiché sono risultati superdosi alla Concentrazione soglia di contaminazione (Csc) i parametri manganese e slogati oltre ch tricolorometano, tetracloroetilene, sommatoria organo alogenati, tribromometano, dibromoclorometano, 1,2 dicloropropano, zinco, piombo, nitriti e nitrati.

Quattro indagati. I pozzi sequestrati sono stati affidati ai proprietari dei terreni sui quali insistono, nominati custodi giudiziari. Lo stesso decreto di sequestro è stato notificato a 4 indagati, affiliati al clan dei Casalesi, ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di adulterazione di acqua con l'aggravante del metodo mafioso.

11 ago 2014

E Buffon perde 12 anni di stipendi in borsa

Per Gianluigi Buffon, l’anno horribilis 2014 non è finito con i mondiali di Rio. Il numero uno della Nazionale rischia di scivolare, o meglio, è già scivolato, sul terreno bagnato degli affari e della Borsa.
Buffon perdita teorica di 48 milioni
La barca affonda e dalla Borsa le notizie sono pessime il titolo perde dopo la notizia il 7,7% in una sola seduta. Così, il 56 per cento di Buffon ora vale "solo" 18,6 milioni di Euro dai 42,3 di gennaio. La perdita potenziale di 24 milioni sommata agli altri 24 (18 e i 6) serviti alla ricapitalizzazioni del 2011 e 13 è presto fatta: operazione in rosso per 48 milioni di euro.
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10 ago 2014

Occhetto: ‘Lasciai Ds per complotti. D’Alema? Maestro di questi gruppi di apparato’



“Sono stato io a scegliere di andarmene dal Pds perché già da allora era iniziata la linea dei complotti, avevo visto il partito dei 101 che ha fatto fuori Prodi ultimamente dalla Presidenza della Repubblica. D’Alema era maestro dell’organizzazione di questi gruppi di apparato“. Lo rivela a “Lo schiaffo”(Class TV) Achille Occhetto, che ripercorre gli anni passati della sinistra italiana, dalla svolta della Bolognina alla gioiosa macchina da guerra fino alla sconfitta elettorale del 1994. E spiega: “Quei gruppi si misero contro di me non tanto per la prima quanto per la seconda Bolognina, quando ci furono alcuni pochi casi che lambirono anche noi a Milano e io chiesi scusa agli italiani. Dissi che ci voleva un partito che non dipendesse più da finanziamenti esterni e che il rapporto con le cooperative doveva cambiare. Ma in Emilia mi ritrovai in isolamento totale, c’era un sistema di potere intorno a me: cominciarono a pensare che ero pericoloso perché io volevo semplicemente attuare la politica di Enrico Berlinguer“. Occhetto aggiunge: “Me ne sono andato perché la maggioranza stava in un’altra direzione. Non è un caso che i miei successori scrissero libri e articoli in cui elogiavano Craxi, considerandolo moderno, e denigravano Berlinguer, considerandolo quasi un fratacchione moralista. Solo oggi, in occasione della celebrazione della sua morte, vedo lacrime di coccodrillo”. E conclude: “Prima di dare le mie dimissioni, fummo costretti a licenziare una parte notevole dell’apparato perché non avevamo più soldi. Dopo che sono andato via, i soldi sono di nuovo tornati
il fatto quotidiano

9 ago 2014

Crisi compie 7 anni,in Italia recessione

Inizia il 9 agosto 2007 con allarme Bnp Paribas



(ANSA) - ROMA, 9 AGO - La crisi compie sette anni: inizia il 9 agosto 2007 quando Bnp Paribas lancia l'allarme congelando tre fondi che investono in obbligazioni Usa garantite da mutui immobiliari subprime. E' passato molto ma l'Italia torna in sofferenza dopo i dati sul Pil che la danno in recessione tecnica dopo un -0,2% nel secondo trimestre. Il premier, Matteo Renzi, esclude che possano esserci interventi da Bruxelles.
   

Commercialista con l'ascia :)

BUCCARELLA (M5S) PENALIZZATI DA GRASSO

8 ago 2014

I Napoli: Champions, il Napoli trova l’Athletic Bilbao

I Napoli: Champions, il Napoli trova l’Athletic Bilbao

Ucciso dai figli dopo 40 anni di maltrattamenti

Picchiati e maltrattati per quarant'anni da un padre- padrone, costretti a subire vessazioni di ogni genere sotto gli occhi di una madre impotente: c'è tutto questo dietro la morte di Romano Di Francesco, ucciso dai suoi figli. L'ultima lite il 5 agosto scorso, alle 15. L'anziano litiga con il figlio Giancarlo, 42 anni, che questa volte reagisce con violenza. Si avventa su di lui con calci e pugni, con una tale violenza da fracassargli lo sterno. Ferite letali per il 69enne, che muore nella cucina di casa sua. Il suo corpo resta lì fino alla notte tra il 5 ed il 6 agosto, quando Giancarlo e sua sorella Sonia decidono di avvolgere il corpo in un grosso sacco di tela e trasportarlo lontano, in località Occiano di Montecorvino Rovella, dove gli danno fuoco. La confessione la scorsa notte. Giancarlo e la sorella nelle prossime ore saranno ascoltati dal gip del tribunale di Salerno per la convalida del fermo.

Malore in barca, muore pescatore davanti all'isolotto di San Martino

Un malore mentre è in barca, muore un anziano pescatore: è successo all’imbrunire nello specchio d’acqua antistante il molo della Marina di Acquamorta e contiguo all'Isolotto di San Martino.

A rendersi conto di cosa fosse successo alcuni colleghi del pescatore, che hanno notato l’imbarcazione trasportata dalle correnti dirigersi verso la scogliera. Giunti a bordo, hanno capito la gravità della situazione e tentato invano di rianimare l’anziano.

Immediatamente lanciato l’allarme, sono scattati i soccorsi coordinati dalla capitaneria di porto di Pozzuoli diretta dal comandante tenente di vascello Andrea Pellegrino. I guardacoste, dopo pochi minuti, sono giunti sul posto con carabinieri, ambulanze del 118 e vigili urbani.

7 ago 2014

Casal di Principe, scoperta fabbrica abusiva: sotto c'era un bunker di camorra VIDEO


Casal di Principe, scoperta fabbrica abusiva: sotto c'era un bunker di camorra

Rissa tra ciclisti al Giro del Portogallo: cazzotti e ceffoni, poi vengono divisi


Il giro del Portogallo si trasforma in un incontro di boxe. É successo al termine della sesta tappa, quando il ciclista danele Asbjorn Kragh Andersen e lo spagnolo Vicente De Mateos Garcia si sono scontrati cadendo dalla bici: niente volata finale per nessuno dei due.
VIDEO- Rissa tra ciclisti al Giro del Portogallo: cazzotti e ceffoni, poi vengono divisi

Storia degli 80 euro che dovevano salvare l’Italia

Dovevano far ripartire i consumi, ma qualcosa non ha funzionato: ora si rischia l’effetto boomerang
La prima scossa è arrivata ieri in mattinata, con i dati di Confcommercio che raccontano di una crescita tendenziale dei consumi interni nel mese di giugno pari allo 0,1% rispetto al mese precedente. Non bastasse, è arrivata pure la mazzata dei dati dell’Istat sulla non-crescita del Pil di stamattina - 0,2%, ma col meno davanti - a certificare che siamo di nuovo in recessione e che la parola “ripresa” è ormai da riporre negli armadi, in attesa di tempi migliori.
Pil
Quattordici anni di economia italiana spiegati da una riga rossa
Questi dati mettono nel centro del mirino, soprattutto, i famigerati 80 euro di taglio del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente inferiori a 25mila euro all’anno. Valgano per tutte, le parole di Carlo Sangalli, segretario generale della Confcommercio, a commento dei dati diffusi ieri: «Il bonus di 80 euro, anche se ha mosso qualcosa non è riuscito a provocare uno shock sui consumi e a stabilizzare la fiducia, sconfiggendo l’incertezza». Senza troppi giri di parole: per una misura che dovrebbe produrre i suoi effetti nei primi mesi dalla sua adozione – prima non avevo 80 euro, ora ce li ho – se non è un buco nell’acqua, poco ci manca.
Peraltro, la promessa di estensione del bonus agli incapienti e ai lavoratori indipendenti, nonostante il nein tedesco a qualsivoglia flessibilità rispetto agli impegni presi nel 2011 – pareggio di bilancio entro fine anno, rapporto tra deficit e Pil sotto al 3% - rischiano di essere un mix letale per la sostenibilità stessa dei conti pubblici. Il tutto per un bonus che non è in grado di stimolare la domanda interna? Andiamo con ordine,  però, ripercorrendo la storia degli 80 Euro dall’inizio. Per cercare di capire, passo dopo passo, cosa non ha funzionato e cosa ci aspetta nei prossimi mesi.
Febbraio: crescere, crescere, crescere
Va dato atto, a Renzi, di essere andato al governo con le idee molto chiare. Uno: la crescita, e non il rigore, doveva essere la priorità dell’agenda dell’esecutivo. Due: la domanda interna e i consumi dovevano essere la leva in grado di far crescere il Pil. Tre: per far sì che ciò avvenisse c’era bisogno di misure coraggiose. Il bersaglio di Renzi è il famigerato cuneo fiscale. Per i non addetti: la differenza tra la retribuzione pagata dall’impresa e quella che finisce in tasca al lavoratore. Differenza che, giusto per fare un po’ di conti della serva, è pari al 45,2% circa della retribuzione complessiva (la media europea è il 35%, negli Usa è del 29%) e che, ça va sans dire, finisce in tasca allo Stato.
Marzo-Aprile: tutto in busta paga
Ci aveva provato anche il suo predecessore Letta, a dire il vero. Tuttavia, dei 10 miliardi di taglio promessi per il 2014, il buon Enrico era riuscito a spuntarne solo 2,5, dividendoli in modo ecumenico, da bravo fratello maggiore: 1,5 per ridurre i redditi alle tasse medio-basse e 1 a vantaggio delle imprese, per ridurre il peso dei contributi sociali. Risultato? In busta paga ognuno di quei lavoratori dipendenti e a basso reddito si sarebbe ritrovato 100 euro all’anno in più. Capirete anche voi che a colpi di 30 centesimi scarsi al giorno è difficile rilanciare la domanda interna. Di sicuro, l’ha capito Renzi. Che da bravo fratello minore, a fratricidio ultimato, ribalta la scelta di Letta e annuncia, entro maggio, un taglio del cuneo fiscale mai visto prima: 10 miliardi di Euro solo per il 2014, tutti in busta paga ai lavoratori, per rilanciare la domanda interna e i consumi. Pro capite, per l’appunto, 80 euro al mese.
(Palazzo Chigi/Flickr)

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Maggio: incapienti e indipendenti
Se nel 2012 abbiamo scoperto, grazie alla Fornero, chi fossero gli esodati, nel 2014, grazie agli 80 euro, facciamo conoscenza con gli incapienti. Si tratta di quei lavoratori che guadagnano meno di 8mila euro l’anno e che, quindi, non pagando le tasse, non possono usufruire del bonus fiscale del Governo. Diversi economisti criticano questa decisione e non solo per ragioni di equità e giustizia sociale: incapienti e pensionati, secondo alcuni, sono due tra le categorie che potrebbero fare maggiormente da leva alla ripartenza dei consumi: «Per loro, come anche alle partite Iva, ci sarà però un intervento ad hoc nelle prossime settimane», assicura il premier nella conferenza stampa dello scorso 18 aprile, quella dell’#oraics e dell’Italia coraggiosa e semplice, sollevando altre perplessità sulle coperture (altri 4 miliardi di euro). Intervista dopo intervista, le settimane diventano mesi. Nel frattempo escono i dati dell’Istat e raccontano di un calo del Pil, nel primo trimestre dell’anno, di 0,1 punti percentuali. Renzi si dice ottimista del fatto che l’Italia possa raggiungere l’obiettivo di una crescita dello 0,8% entro la fine dell’anno ed è lui stesso a mettere gli 80 euro a tirare il carro e a escludere nuovi prelievi fiscali e manovre correttive: «Di solito le manovre si fanno per mettere nuove tasse e invece noi dando 80 euro a 10 milioni di italiani facciamo redistribuzione con una misura che anche alla luce dei dati Pil è anticiclica».
cedolino 80 euro
Il mitico cedolino con gli 80 Euro di Renzi
Giugno: 40,8%
Alle elezioni europee del 25 maggio, contro ogni previsione, mette una croce sul simbolo del Partito democratico il 40,8% degli elettori. È un trionfo personale di Matteo Renzi e delle speranze che il suo governo suscita negli imprenditori e nei consumatori. Molti commentatori - e soprattutto gli avversari politici, primo fra tutti Beppe Grillo – pensano che la vittoria sia da attribuire proprio agli 80 euro: motore di speranza e ripartenza di cui presto vedremo gli effetti, secondo i più benevolenti; mancia in stile Achille Lauro per chi lo è meno. Quasi ognuno, tuttavia, è concorde nel credere che, se non altro, questa vittoria offre a Renzi la possibilità di far sentire la sua voce in Europa: nonostante il Pse di cui faceva parte abbia perso, il Pd ne è comunque la prima componente per numero. Come se non bastasse, il mese successivo inizia il semestre di presidenza italiana. Meglio, insomma, non ci si poteva arrivare.
fiducia famiglie
La fiducia delle famiglie era cresciuta: almeno quella.
Luglio: la flessibilità e la grande gelata
L’asso nella manica di Renzi e del suo ministro dell’economia Pier Carlo Padoan è una lettera inviata il 16 Aprile a Slim Kallas, allora vice presidente finlandese della Commissione Europea in cui si dice che l’Italia non rispetterà il vincolo del pareggio di bilancio nel 2015 a causa di circostanze eccezionali che dovrebbero rendere legittima la flessibilità, ossia lo scostamento temporaneo dagli impegni presi. Kallas risponde che ne prende atto e che valuterà tale richiesta in relazione alle riforme che il governo Italiano sta portando avanti. L’obiettivo – e i timori – di Renzi e Padoan sono chiari: il Premier vuole poter pagare i debiti della Pubblica amministrazione e vuole più tempo nel taglio del debito previsto dal Fiscal Compact. Sa bene che se non porta a casa questo risultato, ha di fronte due mine pronte a esplodere: quella di una manovra correttiva in autunno – da lui sempre negata - per risistemare i conti pubblici; e quella di una nuova procedura per debito eccessivo contro l’Italia, che toglierebbe ogni margine di manovra al governo. La Merkel gela Renzi: «Abbiamo già concesso molto, dovete accontentarvi». Renzi ci riprova il 2 luglio, durante il discorso d’inaugurazione del semestre italiano di presidenza, ma il risultato non cambia. Anzi, il capogruppo del Ppe, il tedesco Manfred Weber, coglie l’occasione per attaccare Renzi sui conti pubblici dell’Italia e sulla sua inopportuna richiesta di maggior flessibilità.
 l'inkiesta

3 ago 2014

“SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO”

Da due anni vivo senza denaro e nessuna spesa, vi racconto come ci riesco
E’ irlandese e il suo nome è Mark Boyle. Quest’uomo ha deciso di vivere senza redditto, senza nessun conto in banca e senza nessuna spesa. Come farà a vivere? Qui ci racconta la sua Esperienza Personale in questo percorso di CAMBIAMENTO RADICALE.

Se sette anni fa, durante il mio ultimo anno di Economia, mi avessero detto che fra qualche anno avessi vissuto alla giornata senza un centesimo, gli avrei presi per pazzi. Il mio obbiettivo a quei tempi era quello di ottenere un “buon lavoro”, riempirmi di beni materiali per dimostrare a tutti di aver ottenuto il Successo. A dire il vero per un po’ di tempo ho lavorato per una grande Azienda di alimenti biologici, il lavoro andava alla grande, ero riuscito a comprare addirittura uno yacht. Sarei ancora li se non fosse stato per il VIDEO, il video che mi cambiò la visione del Mondo, il video intitolato GANDHI!
Ero li a filosofeggiare con un mio amico sullo yacht con un buon bicchiere di Merlot, e quelle parole continuavamo a rimbalzarmi in testa: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel Mondo”, fino ad allora non conoscevo il vero significato di Cambiamento. Iniziammo così a parlare di distruzione ambientale, guerre per la conquista delle risorse energetiche, allevamenti intensivi, sfruttamento del lavoro ai limiti dello Schiavismo.


mark-boyle-uomo-senza-soldi
Pensai a cosa avrei potuto fare per rendere questo Mondo migliore, sapevo di essere un’insignificante goccia in questo oceano inquinato, ma per la prima volta sentii miei questi problemi. Il problema della nostra Società è che la gente non conosce realmente le conseguenze delle proprie azioni. Abbiamo accesso al prodotto o al servizio bello pronto e confezionato, ma non sappiamo cosa tutto c’è a monte, non vediamo la scia di spreco e distruzione che c’è dietro. Come dice quel proverbio: “occhio non vede….cuore non duole”.
Il principale colpevole di questa situazione è il Denaro e il suo complice è la Globalizzazione, vi faccio alcuni esempi: se coltivaste il vostro cibo non ne buttereste via un terzo, se costruiste i vostri tavoli e le vostre sedie non le buttereste via ogni volta che cambiate l’arredamento. In poche parole: se ognuno di noi conoscesse il vero valore di ciò che ha non se ne disferebbe così facilmente.

Così ho pensato: per essere il cambiamento che voglio vedere nel mondo devo rinunciare al denaro, e così ho fatto! Iniziai a coltivare il cibo per sfamarmi, utilizzai il baratto per scambiare le cose, cucinavo all’aria aperta con una specie di stufetta. Il passo seguente fu trovare un rifugio, così presi una roulotte ricavata da una discarica che partecipava al progetto FreeCycle (dove vengono messi a disposizione oggetti riutilizzabili o riciclabili completamente gratis), la parcheggiai in una fattoria biologica dove lavorai come volontario.


Mark-Boyle-vive-mezzo-natura
Così iniziò il mio primo anno in quest’avventura, ora vivo felicemente a stretto contatto con la natura: mi riscaldo con del legno trovato qua e là nei boschi e messo in una vecchia stufa a gas, mi lavo all’aperto in un fiume vicino, come dentifricio utilizzo l’osso di seppia con i semi di finocchio selvatico, come illuminazione uso la cera d’api, come carta igienica uso i vecchi giornali delle edicole e così via…
Alcune persone mi definiscono un “AntiCapitalista”, mentre io credo che il Capitalismo sia profondamente errato, esso si basa su una crescita infinita su un pianeta finito…com’è possibile credere in tutto ciò? Io non sono contro nulla, sono a favore della natura, della felicità, della Comunità. E’ questo quello che non capisco, se questo modello di sviluppo avesse portato alla felicità collettiva il tutto avrebbe avuto un senso, ma purtroppo non è così: depressione, criminalità, malattie mentali, obesità, suicidi…sono tutti indicatori di un’infelicità collettiva e sono in continuo aumento.


mark-boyle-senza-denaro
Avere più soldi non significa essere più felice, guardate me… per ironia della sorte quest’ultimo anno è stato il più felice della mia vita. Ho molti più amici di prima, non mi sono mai ammalato e non mi sono mai sentito così in forma! Ho scoperto che il denaro e un lavoro fisso non sono delle sicurezze reali, che l’Occidente è apparentemente ricco ma in realtà è molto più povero spiritualmente, che quello che ci spacciano per Indipendenza in realtà è Schiavitù, che noi siamo Natura e non esiste separazione, che oggi posso finalmente dire SONO LIBERO!!

Pensionato ucciso per sbaglio: caccia ai killer, una traccia porta a Pianura


Portici. Sono i video il fulcro intorno al quale girano le indagini per individuare i responsabili della morte di Mariano Bottari, il pensionato di 75 anni colpito da un proiettile vagante in via Scalea. I filmati acquisiti dai carabinieri non sono solo quelli registrati dalle telecamere di un negozio in prossimità del luogo della tragedia, risultati utili esclusivamente per stabilire che gli assassini hanno sparato da una moto in corsa mentre la vittima scappava in sella al suo scooter, ma anche i video recuperati nei quartieri di Barra e Pianura, nonché a Castello di Cisterna. In questi tre luoghi si trovano infatti le attività dell'imprenditore di San Giorgio a Cremano destinatario del proiettile che ha ucciso il pensionato, e in tutti e tre i distributori di benzina l'uomo ha fatto tappa per il recupero crediti prima di arrivare a Portici, per depositare il denaro in banca.

Macchie arancioni nelle acque del porto di Napoli: nave sversa litri di olio di palma


Stamattina le acque del porto di Napoli, in alcuni punti adiacenti al molo San Vincenzo, erano di colore giallo-arancione. Si è tratto dello sversamento di un quantitativo di olio di palma accidentalmente sversato dalla motonave cisterna "Glafkos" di bandiera greca, come fa sapere la Capitaneria di porto.

La nave era ormeggiata nella darsena Vittorio Emanuele e la causa dello sversamento sarebbe da individuare in un problema tecnico verificatosi durante le operazioni di sbarco e travaso del prodotto.

Immediatamente sono state attivate le procedure per la raccolta del prodotto sversato tramite mezzi nautici e con successiva aspirazione con autobotte per l'avvio dello smaltimento.

Non si registrano danni all'ecosistema marino nè anna salute pubblica - fa sapere la Capitaniera di Porto - in quanto si tratta di un prodotto naturale di origine vegetale. Il traffico portuale non ha subito ripercussioni.

30 lug 2014

A Gaza ormai è strage senza fine

A Gaza ormai è strage senza fine
Al 23. giorno di guerra 108 morti sotto le bombe - Gli sfollati sono 200 mila - Giovedì vertice ONU

TEL AVIV - Nessuno sembra in grado di fermare la guerra a Gaza, arrivata al 23. giorno. Oggi un colpo dell'artiglieria israeliana ha centrato una scuola dell'agenzia Onu per i rifugiati a Jabaliya nella Striscia facendo 23 morti (compresi donne e bambini) e decine di feriti.

Un attacco definito dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki moon"ingiustificabile": "Nulla è più vergognoso che attaccare dei bambini mentre dormono", ha tuonato, sottolineando che tutte le prove indicano la responsabilità israeliana. Anche gli Stati Uniti hanno parlato di "civili innocenti" uccisi ed hanno condannato l'attacco.

Altri 17 morti e 160 feriti, secondo fonti palestinesi, si sono avuti nel mercato di Sajaya, ad un passo da Gaza City, durante la tregua umanitaria di quattro ore annunciata dall'esercito israeliano - e respinta da Hamas - per le zone dove non si verificano combattimenti.

Oggi i morti palestinesi sotto le bombe a Gaza, secondo fonti locali, sono stati circa 108, per un totale complessivo, dall'inizio delle ostilità, di 1336 vittime e circa 7200 feriti. I soldati israeliani uccisi sono saliti a 56 con i tre morti oggi nel sud della Striscia per un tunnel e una casa che sono saltati in aria. Negli ospedali israeliani - mentre continuano a piovere razzi, soprattutto nel sud di Israele (2670 dall'inizio e 280 lanciati da Hamas nel suo stesso territorio) - sono circa 117 i feriti.

L'ingranaggio del conflitto non appare destinato a bloccarsi facilmente: il gabinetto di sicurezza di Benyamin Netanyahu - durato 5 ore - ha ordinato all'esercito di continuare gli assalti ad Hamas e di proseguire nell'eliminazione dei tunnel che Israele ritiene letali per i suoi civili. A questo proposito il comandante israeliano della zona sud Sami Turgeman non è stato ottimista per quanto riguarda i tempi: "Ci vorranno - ha spiegato - giorni per distruggere tutti quelli che conosciamo".

Di diverso avviso l'ex presidente di Israele Shimon Peres per il quale invece "Israele ha esaurito l'opzione militare": la soluzione alla crisi di Gaza, è stato il suo appello, deve essere diplomatica, con la Striscia da porre sotto il controllo del leader palestinese Abu Mazen.

Il bombardamento della scuola dell'Onu è stato l'atto più sanguinoso di oggi: Ban ha chiesto di "individuare i responsabili" perché "deve essere fatta giustizia". Parole echeggiate dalconsigliere della sicurezza nazionale Usa Ben Rhodes, secondo cui gli Stati Uniti "sono molto preoccupati per l'uccisione di civili a Gaza e insistono per un cessate il fuoco duraturo e di lungo termine".

La situazione umanitaria a Gaza va peggiorando di giorno in giorno. Gli sfollati sono oltre 200 mila: rispetto all'ultimo conflitto il numero nelle scuole dell'Unrwa "è quattro volte superiore", secondo John Ging, direttore operativo dell'Ufficio Onu per gli affari umanitari. Per l'ong Gvc sono circa 600 mila le persone nella Striscia che rischiano di non aver accesso all'acqua potabile.

L'esercito israeliano ha continuato anche oggi ad avvisare la popolazione di lasciare le case che sono nelle zone più a rischio di bombardamenti ma - come racconta la testimonianza di un giornalista locale dell'ANSA - non è semplice. La scelta di muoversi è lo stesso molto rischiosa e le case da affittare sono introvabili: quelle poche ancora a disposizione hanno prezzi altissimi. Proprio sulla crisi umanitaria il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà una nuova riunione di emergenza giovedì mattina alle 10 locali, le 16 in Svizzera.

Con lo sfondo della situazione nella Striscia, l'aspetto diplomatico cerca di accelerare: il Vaticano ha mosso la sua diplomazia per la fine delle ostilità a Gaza e la ricerca di una pacificazione. E per sollecitare l'attenzione internazionale sulla tragica situazione dei cristiani in Iraq. La Segreteria di Stato ha inviato alle ambasciate accreditate presso la Santa Sede una "nota verbale" per richiamare i recenti appelli sul Medio Oriente rivolti dal Papa. Così come ilsegretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shukry"hanno concordato di riprendere i contatti e di proseguire le consultazioni e il coordinamento per seguire il deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza".

“Morto per un chilo di pane”. Parla il nipote: “A settembre lasceremo Napoli”

Sono trincerati in casa nel loro dolore. Ma il logorìo è grande. A gridare e cercare uno sfogo è il nipote del signor Mariano Buttari, vittima innocente della mano della camorra. Non si risparmia Armando Petraglia, primogenito di una delle figlie dell’anziano. Nelle sue parole un mix di rabbia e odio per un territorio che, fin troppo spesso, regala violenza: “Siamo nel 2014… E noi popolo napoletano diciamo ancora “Abbiamo il mare, il Vesuvio, la sfogliatella , la pizza. Quando veniamo intervistati per televisione facciamo ancora funicoli funicula”. Ma non ci rendiamo conto che viviamo in una terra dove ogni giorno muoiono decine di persone per tumore, dove ancora si sparano nelle strade come il far west. Oggi ho perso mio nonno, un pensionato di 75 anni. Il suo scopo nella vita era accudire sua moglie. Era sceso per comprare un kg di pane e si è trovato nel mezzo di un conflitto a fuoco! Non sto a dire “Napoli è una città di merda”, perché io amo la mia città! Ma sono arrivato al punto di dire che dal 1 settembre lascerò questo posto per il mio bene e per il bene dei miei futuri figli! Purtroppo sono stanco di combattere per il giusto, che qui non si potrà mai avere. Sperando un giorno che tante persone come me risolleveranno questa terra ormai a pezzi!”.
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