30 lug 2014

“Morto per un chilo di pane”. Parla il nipote: “A settembre lasceremo Napoli”

Sono trincerati in casa nel loro dolore. Ma il logorìo è grande. A gridare e cercare uno sfogo è il nipote del signor Mariano Buttari, vittima innocente della mano della camorra. Non si risparmia Armando Petraglia, primogenito di una delle figlie dell’anziano. Nelle sue parole un mix di rabbia e odio per un territorio che, fin troppo spesso, regala violenza: “Siamo nel 2014… E noi popolo napoletano diciamo ancora “Abbiamo il mare, il Vesuvio, la sfogliatella , la pizza. Quando veniamo intervistati per televisione facciamo ancora funicoli funicula”. Ma non ci rendiamo conto che viviamo in una terra dove ogni giorno muoiono decine di persone per tumore, dove ancora si sparano nelle strade come il far west. Oggi ho perso mio nonno, un pensionato di 75 anni. Il suo scopo nella vita era accudire sua moglie. Era sceso per comprare un kg di pane e si è trovato nel mezzo di un conflitto a fuoco! Non sto a dire “Napoli è una città di merda”, perché io amo la mia città! Ma sono arrivato al punto di dire che dal 1 settembre lascerò questo posto per il mio bene e per il bene dei miei futuri figli! Purtroppo sono stanco di combattere per il giusto, che qui non si potrà mai avere. Sperando un giorno che tante persone come me risolleveranno questa terra ormai a pezzi!”.
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