14 nov 2008

Sgominata la gang delle estorsioni

Sgominata la gang delle estorsioni
Gli affiliati cercavano anche di far ritrattare alcuni testimoni d´accusa nei processi dove erano imputati. Casalesi, nuovo blitz: nove ordinanze per il gruppo Bidognetti. Le intimidazioni toccavano tutti dal costruttore al venditore di bibite
di Conchita Sannino

Franco RobertiAversa. Il commerciante di bibite e l´imprenditore edile. Il macellaio e l´azienda di autotrasporti, e poi il pasticciere, il pizzaiolo, il distributore di benzina, persino il servizio Illuminazione del Comune. Tutti sotto la martellante pressione estorsiva del clan dei casalesi. Tutti sottoposti alla penetrante violenza della cosca. Un giro d´affari da 50 mila euro l´anno. Chi ne incrinava il flusso, finiva nel mirino del boss. Tanto che il figlio del padrino Bidognetti, Raffaele, 34 anni, detto ?o Puffo, ordina dal carcere di premere su un testimone di accusa che ha denunciato i signori del racket. «Ditegli di parlare il più poco possibile». La minaccia viene attuata, tuttavia l´imprenditore - in aula - attenua, ma non cambia versione. E il rampollo finisce condannato a 12 anni di carcere.Ci sono voluti due anni e numerose (tardive) collaborazioni delle vittime. Ma ieri cade nella rete un´altra micidiale batteria di fuoco dei taglieggiatori ritenuti legati al superlatitante Giuseppe Setola. Lo stesso che ora sarebbe in possesso di 50 chili di tritolo: non è escluso che l´esplosivo lo abbia procurato Cosa Nostra, una pista su cui ci sono accertamenti in corso.Ieri, l´ordinanza di custodia emessa dal gip Enzo Caputo, su indagini dei pm Giovanni Conzo e Catello Maresca, incastra nove tra capozona, cassiere e picchiatori della fazione bidognettiana. Le accuse: associazione mafiosa, estorsione, violenza. I carabinieri della stazione di Parete e quelli del comando di Aversa, guidati dal colonnello Francesco Marra, hanno seguito l´evolversi di una trentina di casi di estorsione. Istruttoria difficile, solo a tratti ripagata dal racconto dei taglieggiati. Pagavano tutti. Stesso scenario più volte ricostruito nelle informative inviate al pool antimafia dal colonnello di Caserta, Carmelo Burgio.
Le intimidazioni toccavano singoli e istituzioni, persone modeste e costruttori, anche la società che si occupava della manutenzione dell´illuminazione al Comune di Parete. Ma l´impresa non avrebbe pagato. Eccezioni. Chinare la testa nel "feudo" così vicino al superlatitante Setola, resta la regola. I pm dell´antimafia hanno ricostruito anche un tariffario: mille euro di tangente per tirare su una semplice mansarda; 5 mila euro per una villetta; 2500 euro la paga del macellaio; 4500 euro, quella del negoziante di bibite. Soldi estorti anche con lo stratagemma del cambio di assegni. La cosca ordinava alle vittime di sborsare i contanti in cambio di alcuni titoli, poi rivelatisi ovviamente scoperti. Tra gli arrestati, Luigi Chianese, ?o santo, considerato il capo della "cellula" criminale; Raffaele Chianese, ritenuto il contabile del gruppo, nonché titolare di un´impresa edile che fagocitava le commesse in zona; e poi Giovanni Mola, luogotenente e autista del capo, uomo ritenuto a tal punto fidato da consentirgli - stando alle dichiarazioni di alcuni pentiti - la consegna del denaro delle estorsioni direttamente nei nascondigli di Setola, il capostragista inaccessibile per molti "soldati".
(11 novembre 2008)
Sgominata la gang delle estorsioni Napoli la Repubblica.it

13 nov 2008

Piero: Informazione italiana? No grazie

Informazione italiana? No grazie
Vi ricordate la famigerata trasferta Roma - Napoli? Dove orde di terroristi della camorra napoletana devastarono e saccheggiarono come le orde di gengis khan? A quanto pare non esistevano.Leggendo in rete ho trovato questa intervista a Krennhuber (caporedattore del "Ballesterer FM Radio") che era sul treno e alla partita con i tifosi napoletani e dice di non aver visto nulla delle cose affermate sui nostri media e che racconta il suo viaggio sul treno, la sua partita e la vicenda dal punto di vista di chi c'era.Interessante la parte finale:Krennhuber:In futuro crederò ancora meno di prima alle notizie di scontri provenienti dall’Italia.C'è una discrepanza enorme tra quello che abbiamo vissuto quel giorno e cosa hanno riportato i media il giorno seguente.Per tutta la giornata non abbiamo incontrato un collega giornalista.I media non hanno fatto alcuna ricerca sul posto, si fanno dare i servizi già pronti dall'ufficio stampa delle autorità.E in quei servizi la versione dei tifosi non viene presa in considerazione o solo minimamente.Raiuno è l’unica emittente che ha fatto parlare anche tifosi e gente comune, e non solo politici e vari esponenti delle autorità su fatti.E quella gente comune e i tifosi raccontano analoghe storie come la nostra vissuta lo scorso weekend."

12 nov 2008

Campania/ Investì e uccise ispettore polizia: arrestata 35enne |

Roma, 12 nov. (Apcom) - E' una donna 35enne l'autrice dell'investimento mortale di lunedì scorso dell'ispettore capo della polizia Rosario Tornese, viceresponsabile della Sottosezione di Fuorigrotta della polizia stradale partenopea: M.C., nata nel 1973, residente a Pianura, vicino Napoli, è stata arrestata con l'accusa di omicidio colposo, fuga e omissione di soccorso.
Le indagini sono partite dopo il ritrovamento, nell'autovettura dell'ispettore, di alcuni frammenti in plastica del veicolo investitore: quindi presso l'abitazione della donna è stato ritrovato il furgone Nissan Trade, abilmente occultato e sul quale erano molto evidenti le tracce dell'incidente.
La donna, condotta agli uffici della stradale, nel corso dell'interrogatorio alla presenza del proprio difensore ha ammesso ogni responsabilità sulla vicenda.
L'arrestata è stata quindi portata nel carcere femminile di Pozzuoli.
ALICE Notizie

8 nov 2008

abbandono oggetti ingombranti, primo arresto a Napoli

"Rifiuti: abbandono oggetti ingombranti, primo arresto a Napoli
Prima applicazione del decreto, l'uomo lasciava mobili in strada
(ANSA) - NAPOLI, 8 NOV - Primo arresto per abbandono di rifiuti a Napoli a Pianura. I Cc hanno sorpreso Vitale Varchetta mentre abbandonava rifiuti ingombranti. L'uomo, gia' noto alle forze dell'ordine, si stava liberando di mobili da cucina, bombole di gas, materiale ferroso arrugginito e materiale di risulta di lavori edili, sversandoli in una area non autorizzata per tale scarico. Varchetta, arrestato in base all'art.6 del decreto legge 172/2008, e' ora in attesa di essere giudicato con rito direttissimo."
ANSA.it:

1 nov 2008

La Lotta dei lavoratori di Sviluppo Italia Campana

I lavoratori di Sviluppo Italia Campania da ieri sera sono in assemblea permanente nella sede dell´azienda di Napoli a piazza Municipio. Il licenziamento di ulteriori trenta lavoratori somministrati dalla società ha determinato il precipitare degli eventi, in considerazione del danno che si genererà ai finanziamenti sul territorio. Quello che sta avvenendo contraddice quanto concordato nell´incontro con la Regione Campania il 29 ottobre scorso dove i Sindacati posero il problema della tutela occupazionale dei circa 120 lavoratori di Sviluppo Italia Campania, I 120 occupati di Sviluppo Italia sono essenziali per la loro professionalità e rappresentano un supporto economico e finanziario delle piccole imprese regionali. A questo punto è necessario l´immediata attivazione di un tavolo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo economico-peraltro già richiesto-, con la partecipazione della Regione Campania, per andare oltre le semplici dichiarazioni di disponibilità e pervenire ad un accordo che realizzi concretamente l´avvio del processo di regionalizzazione di Sviluppo Italia Campania in una con la tutela dei livelli occupazionali.
La Lotta dei lavoratori di Sviluppo Italia Campana