2 mar 2013

La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Il sen. Caforio (Idv) rivela: «De Gregorio mi offrì 5 milioni per far cadere governo Prodi»


Nel "piano libertà" che Silvio Berlusconi avrebbe elaborato nel 2006 per far cadere il traballante governo Prodi, sarebbe stato coinvolto anche il sentaore pugliese Giuseppe Caforio, a quell'epoca membro dell'Idv. Solo che lui rifiutò nonostante l'offerta di 5 milioni di euro che avrebbe ricevuto  tramite l'altro transfuga, Sergio De Gregorio. Il primo a rivelarlo è stato lo stesso De Gregorio, a sua volta "comprato" per tre milioni di euro, e interrogato dalla procura di Napoli. Racconta De Gregorio: «Dissi a Berlusconi che forse Caforio poteva ascriversi al ruolo degli indecisi e lui mi disse: “Cosa gli puoi offrire?” Risposi: che magari gli diate un finanziamento alla sua forza politica. Allora lui disse: “Puoi proporgli fino a 5 milioni”. Ma Caforio mi registrò e mi denunciò». Ma ora per la prima volta lo stesso  Caforio lo conferma alla "Gazzetta"

Senatore Giuseppe Caforio, ci racconti come avvenne l'incontro con il senatore De Gregorio
Premetto che il senatore De Gregorio ed io facevamo parte dello stesso partito e dello stesso gruppo parlamentare, per cui esisteva già un rapporto di amicizia. Quando mi propose di incontrarci lui aveva già fatto da tempo la scelta di passare con Forza Italia e grazie a quei voti fu anche eletto presidente della Commisisone Difesa del Senato.

Va bene, veniamo all'incontro
Il senatore De Gregorio mi chiamò al telefono dicendomi che voleva parlarmi con una certa urgenza. In quei giorni lui era ricoverato in una clinica e mi disse che se fossi stato disponibile mi avrebbe fatto prelevare dal suo autista per portami dove si trovava. Gli risposi di sì. Nel pomeriggio di quello stesso giorno avvisai il mio capogruppo al Senato, sen Formisano ed anche l'on. Di Pietro, allora ministro del governo Prodi per giustificare anche la mia assenza ad un evento che lui aveva la stessa sera proprio a Taranto. E siccome io ero pugliese mi sembrò doveroso dare ragione della mia assenza. In questo modo avvertivo anche il mio leader di quell' incontro. Pensai di attrezzarmi con un piccolo registratore che si metteva automaticamente in funzione con la voce.

Perchè pensò di dotarsi di quel registratore?Perchè ritenevo di dover documentare la mia posizione in quanto vi erano già stati degli episodi di attenzione nei miei confronti anche da parte di altri senatori di Forza Italia i quali mi avevano proposto un incontro con lo stesso Berlusconi. Per cui vivevo ormai nelle condizioni di dover dimostrare la mia correttezza, affidabilità e coerenza politica.

Veniamo all'incontroFui prelevato, come stabilito dall' autista e da un'altra persona a piazza Sant'Eustachio. Una volta giunti alla clinica nella quale era ricoverato De Gregorio, entrammo da un ingresso secondario. Raggiunsi la stanza dov'era De Gregorio e restammo soli, io lui. De Gregorio iniziò a propormi l'eventualità di cambiare posizione, perchè diceva, "poteva convenirmi". Che "c'era la possibilità di far cadere il governo Prodi già il giorno dopo, perchè al Senato c'era un voto di fiducia. E anche in considerazione del fatto - disse De Gregorio - che c'erano già delle trattative per formare un governo di salute pubblica in cui lui, De Gregorio, avrebbe avuto un incaricp o come ministro o come sottosegretario. 

E a lei cosa offriva per cambiare casacca? Se avessi accettato - disse - io avrei fatto il responsabile di Italiani nel Mondo e attraverso Italiani nel Mondo avrei ricevuto i previsti finanziamenti. Una tranche però mi sarebbe stata versata subito prima della fiducia, entro la mattinata successiva.

Quanto?La prima tranche sarebbe stata di 1,5/2 milioni di euro subito, cioè entro la mattina successiva, e altri tre milioni di euro con trance annuali sotto forma di finanziamento al Movimento di cui sarei stato responsabile.

E Lei cosa disse?Io mi riservai di decidere e di dargli una risposta la mattina successiva. Lui mi pregò di farlo entro una ora compatibile con gli orari di apertura delle banche perchè doveva far transitare questo versamento da banche estere. Per cui dovevo fornire le mie coordinate bancarie in tempo. La mattina dopo lo chiamai per dirgli che non me la sentivo di tradire il mio partito.

Tutto questo lei lo ha raccontato al magistrato?No, non ho mai parlato con nessun magistrato. Consegnai la mattina successiva alle 8:00 quella cassetta registrata a Di Pietro e alle 10:00 chiamai de Gregorio per dirgli che non ero disposto a fare quello che lui mi aveva proposto. Presumo che sia stato Di Pietro a consegnare la cassetta ai magistrati. 

Questo episodio così com'è, lo ha mai raccontato prima?Tutto quello che io ho appena riferito per la prima volta alla Gazzetta è contenuto in quella cassetta registrata.